Sono un artista emotivo, mi piace creare con un amore e questo mi rende felice. Mi piace mettermi in gioco con nuovi progetti in cui credo, anche se ogni volta mi dico che avrei potuto fare meglio, costringendomi a lavorare ancora. So solo che se non dipingo sto male e, se lo faccio sto bene.
Ho sempre voluto lavorare nel settore artistico, da prima come artigiana ceramista, poi di seguito agli studi veneziani ho lavorato a Venezia come incisore calcografico per poi aprire una mia bottega d’arte nel 1989. Dal 2010 mi dedico principalmente alla pittura a olio e acquerello, ma le tecniche acquisite nel tempo, finiscono per sedimentarsi in quelle nuove. Ritrovo nell'acquerello, lo scorrere delle cristalline colorate sulla superficie ceramica e negli inserti di metallo corroso il lavorio della tecnica incisoria.
Abito vicino al fiume Isonzo e il mare e la laguna sono poco distanti, il mutar repentino della luce in tutte le sue stagioni mi ha riempito gli occhi di luce e suggestioni molto intime. Amo la natura poiché è un tesoro del quale dobbiamo essere grati e imparare a custodire, a difendere contro le logiche del profitto immediato, voglio contribuire con il mio lavoro a sensibilizzare le coscienze, dipingo, questo è il mio mezzo. Mi sento molto vicino all'arte romantica inglese e tedesca, nella quale mi identifico con il paesaggio, seguendo la poetica del sublime che riconosceva la forza creatrice e distruttiva insieme della natura, capace di provocare nell'animo un "orrore dilettevole". Dipingo i miei cieli e ritrovo la storia dell’umanità, immaginata come delle nuvole nate distanti fra loro, ma con il bisogno di riunirsi, accavallarsi, distruggersi e ricominciare di nuovo in un moto perpetuo, alla ricerca di una verità che sarà vera fin tanto che non ne prevarrà un'altra. Le certezze di un paio di mesi fa non sono le verità di oggi. Mi sento lontana dalle splendide giornate spensierate, dove ho rubato con gli occhi la luce, nell'evolversi rapido delle nuvole, con il bisogno di dipingere non quel cielo, ma il mio cielo, il mio paesaggio. Il colore si espande, l’ acqua lo trasporta, il pennello lo guida come fa l’argine con il torrente, ecco si espande, lo lascio andare, lavora con me, lo tiro a guinzaglio, lo voglio ubbidiente, sfugge, lo trattengo, oddio ma è questo che volevo? E’ il momento dell’attesa, quello più difficile, la tentazione di ritoccare ancora, è forte, ma devo trattenermi, per dare modo all'acqua e all'aria di completare il mio acquerello, ed ecco che appare, bello, gratificante, nell'emozione di qualcos'altro, forse più bello di come l’avevo pensato. Ognuno potrà trovare fra le nuvole di questo tempo sospeso, la completezza di un sogno o forse un ricordo o magari un lontano profumo di un tempo nel quale potevamo vivere senza paura.